Italia e Cina insieme per la sostenibilità: nasce una nuova cooperazione strategica

12 Giugno 2025

Dalla decarbonizzazione industriale all’accesso ai green funds europei, passando per la selezione di PMI realmente sostenibili e lo scambio di buone pratiche tra istituzioni e università: prende forma a Roma una nuova alleanza strategica tra Italia e Cina nel nome della transizione ecologica. È stato presentato oggi, al Centro Europa Experience – David Sassoli, il programma di cooperazione promosso da Fondazione Ecosistemi, che punta a rafforzare i legami economici, culturali e ambientali tra i due Paesi.

L’evento, intitolato “Italia-Cina: una cooperazione per lo sviluppo sostenibile, ha riunito rappresentanti istituzionali, aziende, centri di ricerca e università, offrendo un primo quadro operativo di un’attività che si candida a diventare un hub euroasiatico della sostenibilità. L’obiettivo? “Costruire ponti concreti tra imprese, territori e culture per affrontare le sfide ambientali globali con strumenti condivisi, tecnologie avanzate e scambi strategici di competenze”.

Opportunità per le PMI italiane e investimento sostenibile cinese

Il progetto si muove su più fronti: dalla formazione accademica e professionale, con Summer e Winter School tra Italia e Cina, alla ricerca applicata su economia circolare, energie rinnovabili e low-impact technologies. Cuore pulsante dell’iniziativa è il supporto alle PMI italiane che operano in ambito ambientale, per facilitarne l’ingresso nel mercato cinese, e viceversa: attrarre investimenti da parte di aziende cinesi che rispettano gli standard della tassonomia verde europea e i Criteri Ambientali Minimi (CAM).

“È il momento di agire. La cooperazione ambientale tra Italia e Cina non è più solo un auspicio diplomatico, ma una leva concreta per lo sviluppo di filiere produttive sostenibili e per la valorizzazione dell’innovazione verde made in Italy”, ha dichiarato Silvano Falocco, direttore di Fondazione Ecosistemi, nel suo intervento. “Il nostro compito è quello di accompagnare aziende e istituzioni con strumenti di formazione, consulenza e networking all’altezza delle sfide ambientali globali.”

Nuove rotte per l’economia verde

In uno scenario geopolitico in trasformazione, dove anche la Cina accelera sulle politiche climatiche interne e sull’internazionalizzazione sostenibile, le sinergie con l’Europa diventano un passaggio obbligato. Secondo i dati più recenti riportati anche dal Corriere della Sera, Pechino ha raddoppiato gli investimenti in green tech negli ultimi cinque anni e guarda all’Europa – e all’Italia in particolare – come partner di valore nella transizione energetica, nella mobilità sostenibile e nella digitalizzazione verde delle imprese.

Il programma di cooperazione promosso da Fondazione Ecosistemi si articola anche in attività di public engagement, con seminari, forum e visite aziendali, e in azioni di trasferimento tecnologico attraverso una rete operativa tra Roma e Shanghai. Non mancano gli strumenti di valutazione dell’impatto ambientale, sociale ed economico delle iniziative supportate, a garanzia della loro trasparenza ed efficacia.

Italia e Cina: oltre la diplomazia, una partnership strategica

L’alleanza tra Roma e Shanghai nel campo della sostenibilità, se ben gestita, può rappresentare una nuova via della seta green, fatta di investimenti responsabili, formazione qualificata e innovazione a basso impatto. E in un momento in cui l’Europa riscrive le proprie strategie industriali ed energetiche, un asse Italia-Cina orientato alla sostenibilità non solo appare opportuno, ma necessario.

“Insieme possiamo disegnare modelli di crescita più equi e resilienti”, ha concluso Falocco. “La cooperazione ambientale non è un tema del futuro. È una necessità del presente.”

 

Vuoi saperne di più?

🔗 Scopri la brochure ufficiale dell’attività Italia-Cina
🔗 Contatta Fondazione Ecosistemi per partecipare ai programmi di formazione o cooperazione

📍 Prossimi appuntamenti in programma tra Italia e Cina verranno pubblicati su questo sito e sui canali social ufficiali di Fondazione Ecosistemi.

News

Appalti verdi nei Comuni: Italia spaccata a metà tra eccellenze e ritardi

Appalti verdi nei Comuni: Italia spaccata a metà tra eccellenze e ritardi

Nel corso della XII edizione dell’Ecoforum Nazionale, è stata presentata la seconda parte dell’VIII Rapporto dell’Osservatorio Appalti Verdi, con focus sui Comuni italiani. L’indagine rivela un quadro a due velocità: se i capoluoghi raggiungono in media il 75% di applicazione del Green Public Procurement (GPP), i piccoli Comuni si fermano al 55%, tra criticità strutturali e mancanza di formazione. Premiati i Comuni virtuosi come Cesena e Bareggio, ma il potenziale del GPP resta ancora largamente inespresso.

leggi tutto
Cambiare l’Europa partendo dagli acquisti: la sfida degli appalti pubblici sostenibili

Cambiare l’Europa partendo dagli acquisti: la sfida degli appalti pubblici sostenibili

Ogni anno le Pubbliche Amministrazioni europee spendono oltre 2.000 miliardi di euro in appalti pubblici: il 14% del PIL dell’UE. Una cifra enorme che potrebbe diventare una leva strategica per il clima, il lavoro e le imprese locali. Oggi, però, gran parte di questa spesa finisce in filiere poco sostenibili e lontane dall’Europa. Con la campagna BESA – Buy European and Sustainable Act, chiediamo che la riforma della direttiva europea sugli appalti pubblici premi chi produce in Europa e rispetta l’ambiente. Scopri perché questa battaglia riguarda tutti noi.

leggi tutto
Green Public Procurement nei Comuni: i nuovi dati dell’Osservatorio Appalti Verdi all’Ecoforum di Legambiente

Green Public Procurement nei Comuni: i nuovi dati dell’Osservatorio Appalti Verdi all’Ecoforum di Legambiente

Dopo la presentazione della prima parte al Forum Compraverde lo scorso 15 maggio, l’Osservatorio Appalti Verdi torna con nuovi dati che fotografano l’efficacia del GPP nei Comuni italiani. Sarà la XII edizione dell’Ecoforum Nazionale, in programma l’1 e 2 luglio a Roma, a ospitare la presentazione della seconda parte dell’VIII Rapporto, focalizzata sugli enti locali, con una particolare attenzione alle performance dei Comuni capoluogo e dei Comuni non capoluogo.

leggi tutto