Global Strike For Future: in Piazza per difendere il Clima

14 Marzo 2019

Venerdì 15 marzo si scende in tutte le piazze del mondo con il ‘Global Strike For Future‘, lo sciopero globale per difendere il clima e il futuro del Pianeta. 3 anni dopo la firma dell’Accordo di Parigi gli impegni presi devono ancora trasformarsi in azioni. Sono sempre più numerosi i cittadini che vogliono aria più pulita, meno plastica negli oceani, più energia da fonti rinnovabili, un futuro sostenibile per i bambini, in breve più risolutezza politica per il clima. 

La Fondazione Ecosistemi è a fianco della mobilitazione globale. “Non esiste un piano B, tanto meno un secondo Pianeta. Dobbiamo fare i conti con i limiti planetari e agire nei loro confini. Occorre agire subito con tutti gli strumenti disponibili: riforme fiscali ecologiche, criteri ambientali e sociali negli appalti, definanziamento delle energie fossili, energie rinnovabili e mobilità sostenibile, riduzione delle emissioni di gas serra, manutenzione del territorio. Occorre agire subito perché non abbiamo tempo per essere pessimisti” sottolinea il Direttore Silvano Falocco.

Le strategie coordinate tra i diversi Paesi sono necessarie poiché rimangono solo una decina di anni, per agire contro i danni dovuti al cambiamento climatico, un tempo davvero limitato. L’obiettivo dello sciopero globale per il futuro è quello di risvegliare gli animi e far mettere in primo piano nelle agende di governi nazionali e istituzioni internazionali, di realtà comunali e imprenditoriali, di sindacati e forze politiche, l’emergenza climatica. L’iniziativa fa parte dei #Fridaysforfuture, la mobilitazione nata dalla protesta pacifica di Greta Thunberg, la studentessa svedese che dallo scorso 20 agosto ha avviato una protesta presentandosi ogni venerdì mattina davanti al Parlamento di Stoccolma per protestare contro lo scarso impegno della politica sui cambiamenti climatici.

La manifestazione pacifica di domani è aperta a tutti, ma vede già l’adesione massiva degli studenti, consapevoli di far parte della prima generazione a vivere sulla loro pelle gli effetti del riscaldamento globale e di essere forse l’ultima a poter fare qualcosa di concreto per salvare il futuro del Pianeta.
A Roma l’appuntamento è in Piazza Madonna Di Loreto, dalle ore 11.00.  Tra gli appuntamenti principali segnaliamo anche: Milano (Piazza della Scala), Torino (Piazza Arbarello), Firenze (Piazza Santa Croce), Napoli (Piazza Garibaldi), Palermo (Teatro Massimo), Bologna (Centro storico), L’Aquila (San Bernardino), Cosenza (Plesso Vittorio Emanuele Cariati), Pordenone (Piazza XX Settembre), Ancona (Monumento ai Caduti del Passetto), Perugia (Giardini di Santa Giuliana), Padova (Stazione FS).

 

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Politiche per la trasformazione industriale: Green Public Procurement per i materiali da costruzione

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ECCO – il think tank italiano per il clima e Fondazione Ecosistemi propongono una revisione dei Criteri Ambientali Minimi per gli acquisti pubblici di materiali da costruzione nel policy paper “Politiche per la trasformazione industriale: Green Public Procurement per i materiali da costruzione”. Il documento, attraverso un’analisi approfondita della legislazione sugli appalti pubblici, esplora come le politiche di GPP possano incentivare la transizione verso un’industria edilizia più sostenibile, con un focus sulla decarbonizzazione dei settori ad alta intensità energetica come acciaio, cemento e calcestruzzo.

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La decarbonizzazione del settore delle costruzioni in Italia è essenziale per raggiungere gli obiettivi climatici e richiede interventi su pubblica amministrazione, industria, progettazione e formazione. Il Green Public Procurement è uno strumento chiave per promuovere mercati più “verdi” e soluzioni sostenibili. Per raccontare questa trasformazione, Fondazione Ecosistemi, in collaborazione con ECCO, ha realizzato “Green Stories: le 4 trasformazioni per la decarbonizzazione degli edifici in Italia”, un progetto di sei video che approfondisce, attraverso esperti, le sfide e le opportunità di un’edilizia più sostenibile.

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Criteri ambientali minimi per le costruzioni e mitigazione dei cambiamenti cimatici: lo stato dell’arte

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La lotta ai cambiamenti climatici passa anche dal settore delle costruzioni, responsabile di una significativa quota di emissioni di gas serra. In questo contesto, i Criteri Ambientali Minimi (CAM) rappresentano uno strumento strategico per promuovere la sostenibilità e ridurre l’impatto ambientale dei materiali edili, come acciaio, cemento e calcestruzzo. In collaborazione con ECCO, il think tank italiano sul clima, abbiamo elaborato un report dettagliato che fa il punto sull’attuale situazione del Green Public Procurement (GPP) in Italia, con particolare riferimento ai CAM edilizia (DM 23 giugno 2022 n. 256).

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