A LuBeC 2025, Fondazione Ecosistemi e Promo PA Fondazione hanno presentato il primo Rapporto sulla sostenibilità ambientale degli eventi culturali elaborato dall’Osservatorio Eventi Sostenibili nella Cultura (OESC).
Il ruolo delle organizzazioni culturali nella transizione ecologica non si limita più a ridurre il proprio impatto ambientale. La cultura è oggi chiamata a essere motore di cambiamento e di consapevolezza sociale. Il dialogo tra istituzioni, reti culturali e operatori diventa così il terreno su cui costruire nuovi modelli di gestione sostenibile, capaci di unire innovazione, responsabilità e partecipazione.
In questa prospettiva nasce l’Osservatorio Eventi Sostenibili nella Cultura (OESC), promosso da Promo PA Fondazione e Fondazione Ecosistemi, con l’obiettivo di monitorare e accompagnare l’evoluzione dei processi di sostenibilità nel settore culturale. Durante LuBeC 2025, l’Osservatorio ha presentato il primo Rapporto nazionale sulla sostenibilità ambientale degli eventi culturali, offrendo una fotografia aggiornata del cambiamento in corso nel mondo della cultura.
Secondo Silvano Falocco, direttore di Fondazione Ecosistemi, “l’approvazione dei criteri ambientali minimi per le attività culturali, da parte del Ministero dell’Ambiente, sta rivoluzionando il modo in cui organizzazioni e istituzioni erogano cultura”.
Falocco sottolinea come, in Italia, molte realtà stiano già muovendo passi concreti verso la sostenibilità: dalla riduzione dei rifiuti all’uso di tecnologie a basso consumo, dalla mobilità sostenibile al food service attento all’impatto ambientale. Si tratta di un processo in crescita, ma ancora disomogeneo. Persistono carenze di informazione e formazione, insieme a un mercato delle forniture ancora poco maturo per rispondere alle nuove esigenze di sostenibilità.
“Il prossimo rapporto, nel 2026, ci dirà quanto le organizzazioni avranno avanzato, e se le criticità di oggi saranno diventate buone pratiche”, conclude Falocco.
Francesca Velani, vicepresidente di Promo PA Fondazione e direttrice del settore Cultura e Sviluppo Sostenibile, sottolinea come il percorso della transizione verde nel mondo culturale sia iniziato da tempo. Negli ultimi anni, Promo PA insieme a Fondazione Ecosistemi, ha già accompagnato oltre 500 organizzazioni culturali pubbliche e private in percorsi di capacity building finanziati dal PNRR, segno di un crescente interesse verso un modello di cultura che integra sviluppo e sostenibilità.
“Tre sono le dimensioni su cui lavoriamo – spiega Velani –: il cambiamento interno dei processi organizzativi, il dialogo con gli stakeholder e il coinvolgimento del pubblico. È da qui che può nascere un nuovo modo di intendere la cultura: non solo come produzione di contenuti, ma come costruzione di consapevolezza condivisa”.
Il primo rapporto OESC segna così l’avvio di un monitoraggio sistemico e continuativo della sostenibilità nel settore culturale, con l’intento di misurare, supportare e valorizzare l’impegno di chi organizza eventi, gestisce spazi e produce cultura. L’alleanza tra cultura e ambiente non è più una prospettiva futura, ma una realtà che cresce, passo dopo passo, e che può diventare una delle leve più efficaci della transizione ecologica italiana.
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