No agli attacchi al Green Deal: l’Europa ritrovi unità e missione comune per una crescita sostenibile

24 Settembre 2025

A Roma l’iniziativa di Fondazione Ecosistemi per rafforzare l’alleanza tra PA, politica e società civile per inserire criteri vincolanti in tutti gli appalti pubblici e integrare la direttiva UE, in corso di revisione, con la proposta Besa (Buy European and Sustainable Act). Continua campagna raccolta firme da portare a Bruxelles.

 

L’Europa si trova oggi davanti a sfide decisive: la transizione ecologica, la competizione globale con le grandi potenze, la difesa del proprio modello sociale ed economico. Le parole pronunciate dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen nel recente discorso sullo Stato dell’Unione, con l’annuncio del criterio “Made in Europe” e di incentivi agli acquisti europei, segnano un passaggio importante. Ma al tempo stesso, i venti protezionisti che arrivano da oltre Atlantico con l’agenda di Donald Trump, anche dopo le parole pronunciate ieri all’Onu, mostrano quanto sia urgente che l’Unione non rimanga indietro, né faccia marcia indietro, sulle scelte più strategiche.

Tra queste scelte c’è il Green Deal – che ancora oggi da New York riceve attacchi anche dal ministro egli Esteri italiano, Antonio Tajani – che non è un lusso ma una necessità: per la credibilità internazionale, per la competitività industriale e per la tutela delle nuove generazioni. È qui che politica e pubblica amministrazione sono chiamate a stringere un patto, anche rivedendo i criteri, ricollocandoli nel nuovo contesto mondiale, facendo degli appalti verdi il terreno su cui costruire una svolta capace di unire sostenibilità, innovazione e crescita economica.

Ogni anno in Italia la Pubblica Amministrazione spende oltre 200 miliardi di euro in beni, servizi e lavori: una cifra enorme, capace di influenzare il mercato, creare lavoro e incidere sulle emissioni di CO₂. Ma se questi soldi venissero spesi privilegiando prodotti e imprese sostenibili, l’impatto sarebbe straordinario: 50mila nuovi posti di lavoro e un taglio di 2,2 milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno.

È da questa convinzione che nasce l’iniziativa promossa da Fondazione Ecosistemi, che a Roma, all’Europa Experience – David Sassoli, ha auspicato un’alleanza tra Pubbliche Amministrazioni, industria, politica e società civile per spingere l’Europa verso una revisione più ambiziosa della Direttiva sugli appalti pubblici. Dall’incontro è arrivata una convergenza significativa: Fratelli d’Italia, Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra e Movimento 5 Stelle hanno espresso un chiaro sì ai Criteri Ambientali Minimi (CAM), confermando che la sostenibilità può e deve essere terreno di dialogo trasversale.

Nicola Procaccini, eurodeputato ECR, Co-presidente del Gruppo ECR, Responsabile Ambiente ed Energia FdI si è detto favorevole a introdurre i Criteri minimi ambientali “ma con approccio volontario e flessibile e non obbligatori, lasciando alle stazioni appaltanti se applicarle quando e se sono davvero efficaci. Non possiamo permetterci che si trasformino in obblighi rigidi che finirebbero solo ad aumentare i costi o a rallentare gli investimenti”.

Al contrario Nicola Zingaretti, eurodeputato S&D, capodelegazione eurodeputati Pd: “Se c’è troppa flessibilità, nessuno aderisce alle norme. Stiamo parlando di un modello di sviluppo diverso. Negli ultimi trent’anni all’apparato pubblico è stato detto di non spendere, poi con l’arrivo del Pnrr si è detto di correre per spendere il più possibile. Non si tratta di spendere ma di investire, una grande occasione per cambiare il modello. La revisione degli appalti pubblici sostenibili – ha aggiunto – sono un modo per produrre ricchezza in modo sostenibile, creare sviluppo: questo dovrebbe essere l’obiettivo delle pubbliche amministrazioni”.

Gli fa eco Eleonora Evi, deputata Pd secondo la quale “Il tema ambientale è da mettere al centro di tutte le battaglie e le sfide politiche. Sui criteri ambientali minimi servono scelte vincolanti, non opzionali. Bisogna convincere soprattutto la maggioranza che parla ancora di ideologia e di dogmi. Tutti insieme per una svolta comune”.

Annalisa Corrado, eurodeputata S&D, della Commissione Ambiente, Industria ed Energia, collegata dalla Sumud Global Flottiglia in viaggio per raggiungere la costa palestinese di Gaza ha affermato: “Le nostre battaglie si tengono tutte insieme: giustizia sociale e ambientale devono andare di pari passo”.

L’incontro è stato il momento per rafforzare la campagna BESA – Buy European and Sustainable Act, pensata per trasformare le gare pubbliche da semplici procedure burocratiche a strumenti concreti di sviluppo. L’idea è chiara: usare il potere d’acquisto delle amministrazioni non solo per comprare al prezzo più basso, ma per premiare le imprese innovative, rafforzare le filiere europee e ridurre la dipendenza da produzioni extra-UE poco sostenibili.

«Chiediamo che i soldi delle tasse vengano spesi per prodotti che inquinano meno e creano lavoro in Europa, non per favorire chi produce lontano e senza rispettare regole ambientali e sociali – spiegano da Fondazione Ecosistemi –. È una scelta di buon senso, che unisce ambiente, economia e occupazione».

La proposta, che sarà consegnata al Parlamento europeo nelle prossime settimane, arriva in un momento decisivo: a Bruxelles è già partito il processo di revisione della Direttiva Appalti, che dovrebbe concludersi entro il 2026. L’Italia, che per prima ha introdotto i criteri ambientali minimi in molti settori, ha così l’opportunità di portare la propria esperienza a livello europeo e di guidare questa trasformazione.

La campagna BESA prevede anche una raccolta firme aperta ai cittadini, per dare più forza politica alla proposta. Perché – come sottolinea Fondazione Ecosistemi – «ogni euro speso dalla Pubblica Amministrazione può diventare un investimento per il clima, per il lavoro e per il futuro del nostro Paese e dell’Europa».

 

 

News

Al via nel Lazio gli incontri di co-design e formazione per il rilancio della rete INFEAS

Al via nel Lazio gli incontri di co-design e formazione per il rilancio della rete INFEAS

Prende il via il 21 ottobre da Sabaudia il percorso di co-design e formazione territoriale del Sistema INFEAS – Informazione, Formazione ed Educazione all’Ambiente e alla Sostenibilità. L’iniziativa, promossa dalla Regione Lazio con il supporto di Fondazione Ecosistemi e ARPA Lazio, punta a rilanciare la rete regionale dell’educazione ambientale. Cinque incontri provinciali e altrettanti momenti di formazione nel 2026 offriranno spazi di confronto, apprendimento e scambio di esperienze, per costruire insieme il nuovo Programma d’Azione regionale e rafforzare la comunità di educatori ambientali.

leggi tutto
LuBeC 2025: cultura, innovazione e sostenibilità si incontrano a Lucca

LuBeC 2025: cultura, innovazione e sostenibilità si incontrano a Lucca

L’8 e 9 ottobre torna a Lucca LuBeC – Lucca Beni Culturali, giunto alla XXI edizione. L’appuntamento internazionale esplorerà il tema “Ponti di cultura”, sottolineando il ruolo della cultura come leva di dialogo, innovazione e sostenibilità. Tra i momenti principali, il convegno promosso da Fondazione Ecosistemi e Promo PA Fondazione che presenterà la prima indagine nazionale sugli eventi sostenibili, aprendo nuove prospettive sul legame tra cultura e transizione ecologica.

leggi tutto
Appalti pubblici, l’Italia rilancia con il BESA: domani a Roma l’alleanza per un’Europa più sostenibile e competitiva

Appalti pubblici, l’Italia rilancia con il BESA: domani a Roma l’alleanza per un’Europa più sostenibile e competitiva

L’Italia presenta il BESA – Buy European and Sustainable Act, un’iniziativa che punta a trasformare gli appalti pubblici in strumenti concreti per la sostenibilità e lo sviluppo economico. L’obiettivo è premiare chi produce in Europa e riduce le emissioni, creando 50.000 nuovi posti di lavoro verdi, tagliando 2,2 milioni di tonnellate di CO₂ e rilocalizzando 8 miliardi di euro in filiere sostenibili. Un passo decisivo per un futuro europeo più verde, innovativo e competitivo.

leggi tutto